Definizione tediosità

La parola latina taedĭum venne nella nostra lingua come noia . Quella parola latina che dobbiamo esporre che, a sua volta, deriva dal verbo "taedere" che può essere tradotto come "essere sconvolto". È anche interessante stabilire che i Romani sono venuti a stabilire una relazione tra quel verbo e qual era la radice del "fastidio", che significa "infastidire", "infastidire".

tediosità

Il concetto si riferisce a ciò che una persona sperimenta quando si sente grande noia o deve tollerare qualcosa a cui non interessa .

Ad esempio: "La noia del lavoro mi ha stufo: ho bisogno di ottenere un nuovo lavoro che generi entusiasmo", "Il fischio del giudice ha posto fine alla noia: le squadre legate senza gol in una partita che non ha avuto emozioni", "La mattina passò lentamente, con noia; non c'era molto da fare in quel campo . "

Il tedio appare quando un individuo non trova significato in un'attività. Pertanto, in quel momento sente fastidio e riluttanza poiché c'è qualcosa che causa interesse o entusiasmo. Attività noiose, in questo modo, causano noia o disagio .

Supponiamo che un giovane, sotto la direzione del suo capo, partecipi a una conferenza sulla leadership . Il soggetto è poco attraente: quando il discorso dura più di due ore, il ragazzo non sa più come affrontare la noia. Sbadiglia, guarda l'orologio con insistenza, gioca con le mani e persino scarabocchia su carta per cercare di distrarsi.

La solita cosa è che, per evitare la noia, la persona cerca un hobby o un'attività che gli consenta di lasciare quello stato. Una donna che fa sì che il tedio debba pulire le finestre, puoi svolgere il compito ascoltando la musica in modo che il momento sia più sopportabile e la pulizia sia un po 'più piacevole.

Nel corso della storia ci sono molti autori che hanno scritto di noia e questo sarebbe il caso, per esempio, di Baudelaire che nel suo poema intitolato "Al lettore", non esita a descriverlo come il peccato più forte dell'essere umana.

Inoltre non possiamo ignorare l'esistenza di un film che prende appunto il titolo "Tedio". Cédric Kahn è il regista di questo film del 1998, che ha vinto diverse nomination ai César Awards, che vede tra gli altri protagonisti Sophie Guillemin e Charles Berling.

Racconta la storia di Martín, un professore universitario che sta vivendo uno dei momenti più complicati della sua esistenza fino a quel momento. E sta soffrendo sia personalmente che professionalmente. Tuttavia, una giovane modella di nome Cecilia attraverserà il suo percorso, che diventerà una vera boccata d'aria fresca.

Stabiliranno una relazione appassionata che, a poco a poco, porterà Martin a situazioni che non avrebbe mai potuto immaginare, lo farà lasciare da parte tutti i suoi principi e le sue idee, entrerà in una cerchia di ossessioni e misteri inaspettati ... riempito in una spirale davvero pericolosa.

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