Definizione vettore risultante

Nel contesto della fisica, la grandezza che è definita dalla sua direzione, dal suo punto di applicazione, dalla sua quantità e dal suo significato è chiamata vettore . In base alle sue caratteristiche, è possibile parlare di diversi tipi di vettori.

Vettore risultante

In latino è dove possiamo trovare l'origine etimologica di questo termine, che deriva, appunto, da "vector - vectoris", che può essere tradotto come "quello che conduce".

L'idea vettoriale risultante può apparire quando viene eseguita un'operazione di aggiunta con vettori. Utilizzando il cosiddetto metodo poligonale, è necessario posizionare i vettori che si desidera aggiungere uno accanto all'altro in un grafico, facendo coincidere l'origine di ciascun vettore con la fine del vettore successivo. Il vettore risultante è chiamato vettore che ha un'origine coincidente con il primo vettore e che termina alla fine del vettore situato nell'ultimo posto .

I VR sono gli acronimi usati per riferirsi al vettore risultante che, come il resto dei vettori, quando analizzati, richiede che vengano presi in considerazione tre elementi che gli danno forma. Ci riferiamo a quanto segue:
-Il modulo, che viene utilizzato per indicare qual è l'intensità della sua grandezza e che è rappresentato da ciò che è la dimensione del vettore.
-La direzione, che si riferisce a ciò che è l'inclinazione della linea.
-Il senso, che ha la particolarità che è rappresentato da quella che è la punta della freccia del vettore in questione.

Aggiungere i vettori attraverso questo metodo comporta lo spostamento dei vettori, facendoli unire alle loro estremità. Quindi, prenderemo un vettore e lo mettiamo vicino all'altro, facendo coincidere l'origine di uno con l'altra estremità. Il vettore risultante "nasce" all'origine del primo vettore che abbiamo preso e "termina" alla fine del vettore che abbiamo inserito nell'ultimo spazio.

Va tenuto presente che, per aggiungere vettori con il metodo poligonale, è essenziale non modificare le proprietà : i vettori devono essere spostati.

È importante ricordare che, quando si tratta di essere in grado di intraprendere questa somma che ci occupa, ciò che si deve fare è ricorrere ad alcuni elementi fondamentali in matematica e algebra. Ci riferiamo agli assi delle coordinate X e Y. Fondamentalmente da questi e le loro sommatorie corrispondenti è come ottenere il suddetto vettore risultante.

Parliamo anche del vettore risultante con riferimento a quello che, in un sistema, genera lo stesso effetto dei vettori che lo compongono. Il vettore che ha la stessa direzione e magnitudine ma direzione opposta, è qualificato come vettore di bilanciamento.

Questo summenzionato vettore di bilanciamento, che è anche chiamato VE, come abbiamo menzionato ha il significato opposto, è opposto in ciò che è 180º.
Oltre a quelli menzionati ci sono molti altri tipi di vettori, come i vettori complanari, paralleli, opposti, concomitanti, collineari, fissi ...

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